o.O intervista il ToSo

Davide “ToSo” Tosini, classe 1977, lavora per The Games Machine da 12 anni, è il caporedattore.
Di sé, sul suo blog, tra le altre cose dice “Amo scrivere, suonare, guardare il calcio, il volley e giocare con i giochini. Sì, quei giochini che sono il Male dei Mali. Eppure sono sposato […]”
Lascio ad ognuno di voi un attimo per portare alla mente il suo volto… sì, proprio quel tipo sorridente in basso a destra nella prima pagina di TGM, l’editoriale.
Maloghigno : Cominciamo a bomba, inutile perdere altro tempo. ToSo, come è iniziato tutto quanto? Dove ha avuto inizio la tua passione per i videogiochi? Quando hai capito che i videogiochi potevano diventare il tuo mestiere?
ToSo : La mia passione per i videogiochi ha avuto inizio più o meno a sei anni, quando i miei genitori mi hanno regalato il primo Commodore 16, con registratore a cassetta, Scramble e un clone di International Soccer. Ho capito che i videogiochi potevano diventare il mio mestiere più o meno due anni dopo essere entrato, grazie al Mao (Andrea Della Calce Mauceri) e ad Alex (Rossetto), in Xenia.
Maloghigno : Testiamo la tua deformazione professionale: sei in spiaggia e il tuo vicino di ombrellone sta sfogliando l’ultimo numero di TGM. Lo agganci con la scusa della sabbia nelle mutande o lo spii di nascosto per vedere quali articoli attirano maggiormente la sua attenzione?
ToSo : Solitamente non mi piace dire “sono il ToSo di TGM”. È una cosa che mi mette in imbarazzo, anche perché poi mi chiedono che ne penso di Barbie Raperonzolo oppure di quel gioco di calcio lì, o ancora del Papa in Assassin’s Creed e quasi mai la cosa si tramuta in situazione “chiacchiera divertente tra amici”, quanto piuttosto in un “ora ti insegno io, povero ToSo, cosa sono davvero i videogiochi”. Oppure mi chiedono se è vero che gioco tutto il giorno (no!), o quanto ci pagano i publisher per scrivere le recensioni.
L’idea di spiarlo di nascosto però mi intriga come cosa, e sono sicuro che non mi riconoscerebbe mai: il bianco e nero e Photoshop utilizzati sulla foto nell’editoriale fanno davvero miracoli.

non mi piace dire “sono il ToSo di TGM”. È una cosa che mi mette in imbarazzo, anche perché poi mi chiedono che ne penso di Barbie Raperonzolo
Maloghigno : Se per tua nonna, parole tue, “fai la rivista dei giochini”… per i tuoi genitori o per tua moglie non avresti dovuto cercare un lavoro serio?
ToSo : Questo, per le persone che mi stanno vicino, è un lavoro più che serio: non lo hanno mai messo in discussione, anche perché vedono quanto e come mi impegna. Hanno sempre supportato le mie scelte, anzi, a tratti anche inconsciamente le hanno incoraggiate, come nel caso dei primi videogiochi o della prima console entrata in casa. Negli anni ’80 erano pochi i genitori ad aver capito che i videogame non erano il male della società, né prodotti alienanti se usati con testa.
Per quanto riguarda mia moglie… beh, con tutti i difetti che ho, quella dei videogiochi diventa una passione sana. E un terreno di scontro in cui, in determinati generi, prendo di quelle palate che mi vergogno a raccontare.
Maloghigno : Qual è l’incontro più entusiasmante che ti è capitato, nel tuo lavoro? E quello che non ti è ancora capitato?
ToSo : Di incontri piacevoli ne ho avuti un sacco, e mi riuscirebbe davvero difficile dire quale sia quello che mi ha segnato di più. Tra le “vecchie glorie”, Warren Spector vince quasi sempre. Tra i nuovi, David Rutter (FIFA) e Ken Levine (Thief, BioShock, BioShock Infinite) sono i miei preferiti, anche se per motivi diversi. A ogni modo, sono tutte persone straordinariamente normali. L’incontro che non mi è ancora capitato, invece, è quello con Molyneux, e un po’ me ne rammarico, perché un paio di domande sul perché non fa un episodio di Fable bello per davvero vorrei onestamente porgliele (ho grandi speranze, per Fable III, però!).
C’è invece un incontro che evito sempre con grande piacere, perché il personaggio in questione ha tanta di quella spocchia che quasi fa il giro e diventa simpatico. Ma visto che non me lo avete chiesto, il nome lo tengo nascosto! :)
Maloghigno : Ultima domanda sul tuo lavoro (sisi non vogliamo romperti le scatole… in fondo nel tempo libero non si parla di lavoro!): ci dai uno spaccato della giornata tipo del caporedattore?
La mattina entri in ufficio e? Quali sono gli scogli più duri, e quando, invece, “è tutta discesa”?
ToSo : Di mattina si comincia presto, tipo sveglia alle 6.30. Non è una reale necessità lavorativa, ma più la voglia di non sprecare mai la giornata. Il primo giro sui siti di news, esteri, comincia su iPhone, mentre si scarica la posta. Poi, caffé e secondo giro, vero, con dentro anche i siti italiani. Arrivo sul posto di lavoro tra le 7.30 alle 8.30 e, una volta lì, i miei amici più cari sono Photoshop, inDesign, Word ed Excel.
Tendenzialmente, ogni giorno prende forma un tassello del “prossimo numero”, che è sempre troppo vicino. Lo scoglio più duro è il far rispettare le consegne e il controllare che tutto fili liscio. La “discesa” è, invece, rappresentata dai colleghi. La squadra è un’ottima squadra :)
Maloghigno : Giochi a World of WarCraft. QUINDI è ufficiale: non è un gioco da nerd sfigati che perdono le loro giornate nei try al Lich King. QUINDI i MMORPG non sono nocivi. …o sì?
ToSo : (In realtà è un gioco da nerd, sfigati, che perdono le serate nei try al Lich King, ma mia moglie deve rimanere convinta del fatto che sia sempre e solo lavoro, ok?) I MMORPG sono assolutamente nocivi: cannibalizzano il tuo tempo, i tuoi pensieri, tutto. Ho avuto la fortuna di guidare una gilda lato Orda per due anni e rotti, e WoW era diventato un secondo lavoro. Ma il vero problema, per uno che di mestiere passa il suo tempo tra i videogiochi, è che un MMORPG, che si chiami WoW o Aion, ti lascia davvero poco tempo per il resto, e non puoi permetterti di non vedere tutto quello che esce nel mercato.

un gioco da nerd, sfigati, che perdono le serate nei try al Lich King, ma mia moglie deve rimanere convinta del fatto che sia sempre e solo lavoro, ok?
Maloghigno : Su WoW qual è il tuo personaggio principale? Qual è il momento in-game che ricordi con più piacere?
ToSo : Il personaggio con cui mi diverto di più è una maga, undead, momentaneamente parcheggiata su Jaedenaar, anche se il paladino mi ha dato tante, tantissime soddisfazioni sia come tank, sia come healer. In questo frangente, però, gironzolo più per i server della beta che non sui live realm.
Il momento più bello che ricordo in game? Pre-patch “Before the Storm”, Onyxia in 22. Ho scommesso una pizza sul fatto che ci saremmo riusciti: vinta!
Maloghigno : Sempre WoW, psicologia spiccia Ally versus Orda. Per gioco… ti chiederei di generalizzare come farebbe Sgarbi ed esporci la tua teoria scientifica più inconfutabile riguardo i due tipi di giocatore, con tutta la schiettezza e la “tolleranza” di Margherita Hack.
ToSo : Semplice, l’Orda è composta da gente per bene. L’Alleanza no. Potremmo definire l’ally tipo come un grosso bambinone tutto intento a infilare le mani in un succulento barattolo di nutella. I tasti che pigia, poi, rimangono sporchi, pure di marrone. L’ordaiolo, invece, è un bel soggetto, distinto, che non dice le parolacce. È come Kakà per Berlusconi: incarna l’ideale del marito che vorreste per le vostre figlie (credo che la mia visione sia un filo tendenziosa e di parte. Non ne ho la certezza assoluta, ovviamente).
Maloghigno : Giochi solo nel tuo tempo libero o solo per lavoro? Che differenza di approccio hai nell’affrontare un gioco per una recensione piuttosto che per divertimento?
ToSo : gioco in entrambi i momenti, per passione. L’approccio, purtroppo o per fortuna, è sempre lo stesso: cerco di capire se quel gioco vale i soldi dell’acquirente e il mio tempo, come prima cosa. Poi, cerco di lasciarmi stupire e affascinare dai mondi che gli sviluppatori confezionano. A volte ci si riesce, altre no.
Maloghigno : Wii, Project Natal e giochi 3D promettono di sdoganare i videogiochi (o l’idea di videogioco) verso il grande pubblico. Ma diventeranno mai tecnologie per hard-core gamers? E secondo te, cosa ci sarà “dopo”?
ToSo : Secondo me, la tecnologia più adatta al videogiocatore hardcore rimane quella di Sony, del Move, più che altro perché è l’evoluzione del Wii, che qualcosa di bello (Red Steel 2 di Ubisoft, per esempio) lo ha fatto vedere. Kinect ha delle buone potenzialità, ma è stato ridimensionato sul lato hardware e mi lascia più dubbioso. Ciononostante, l’idea di controllare la mia Xbox come in Minory Report mi fa impazzire. Per cinque minuti, ma mi fa impazzire. La domanda vera che dovremmo porci è però un’altra, secondo me: i videogiocatori vogliono davvero qualcosa di diverso da un pad o un volante, per giocare?

La domanda vera che dovremmo porci è però un’altra, secondo me: i videogiocatori vogliono davvero qualcosa di diverso da un pad o un volante, per giocare?
Maloghigno : A proposito di hard-core games… si pensava che fossero destinati all’estinzione, in favore di giochi puccettosi e mangia-caramelle per casual player. Cosa ne pensi di quello che è successo con Demon’s Soul [Ps3]?
ToSo : Demon’s Souls è un titolo in cui non ha creduto nemmeno Sony, tanto che la decisione di importarlo e supportarlo, in Europa, è stata decisamente poco tempestiva ed è passata per un altro publisher. Personalmente ho amato questo gioco proprio per le bastonate che mi ha dato in faccia. L’unico lato negativo, se così si può definire, è che richiede una dedizione totale alla causa.
Maloghigno : Visto che qui siamo tutti grandi vaccinati e il PEGI ci fa una pippa… ci consigli qualche videogioco per adulti? Qualcosa a tinte forti? Magari un bel survival horror che ti abbia fatto saltare dalla sedia?
ToSo : Dead Space, a mio modo di vedere, è sufficientemente disturbante e regala diversi salti sulla sedia. Se invece si cercano delle tematiche un filo differenti dal solito, posso autoconsigliarmi di rigiocare I Have No Mouth, and I Must Scream. Anche se ho paura che, riaffrontandolo oggi, rischierei di esserne deluso.
Maloghigno : ToSo e gli RTS. Ho letto che hai giocato alla BETA di StarCraft II… e poi? L’amore non è sbocciato? [domanda tendenziosa] Serve troppa skill rispetto a WoW? Qual è il tuo rapporto con gli RTS?
ToSo : L’amore non è sbocciato, in multiplayer, perché sono una pippa di dimensioni cosmiche e non amo alla follia essere sbertucciato dai quattordicenni di tutto il mondo. Io voglio costruirmi le mie belle unità, guardarmele per bene, piazzare in un ordine tutto mio gli edifici… non so rushare! E sì, serve una conoscenza totale del gioco, molta più di quella richiesta in WoW.
Per ciò che concerne il mio rapporto con gli RTS, posso dirti che l’unica strategia che contemplo è quella di dare la palla in fascia all’ala, in modo che sfrutti la sovrapposizione di un terzin… ehm, ok, non è il mio genere.

l’unica strategia che contemplo è quella di dare la palla in fascia all’ala, in modo che sfrutti la sovrapposizione di un terzin… ehm, ok, non è il mio genere
Maloghigno : Ogni anno vengono assegnati i premi “games of the year”, veri e propri Oscar dei Videogiochi ai quali fanno seguito nuove edizioni e nuove vendite. Parliamo invece dei peggiori. Assegna la tua personale Pernacchia d’Argento al Peggior Gioco, Peggior Personaggio e Peggior Gioco diventato Bestseller. Per facilitarti nel compito puoi scegliere fra gli ultimi 5 anni.
ToSo : Il peggior gioco, da spernacchiare, è Postal 2, almeno a mio modo di vedere. Incidentalmente, ha anche il peggior protagonista. Si salva dall’en plein per il fatto che non è diventato un Bestseller.
Maloghigno : Tre giochi che porteresti con te se dovessi passare un anno in esilio su un’isola deserta.
(nota: non chiedermi com’è possibile ma sull’isola deserta c’è la copertura wireless, quindi puoi anche scegliere titoli col multiplayer). Su quella stessa isola sta per passare un tifone: quale tra queste piattaforme decidi di tenere stretta a te tra PC, XBOX, Ps3 e Wii?
ToSo : I tre giochi sono FIFA 11 per Xbox 360, World of Warcraft per PC e Super Mario Galaxy 2 per Wii. Ma se il tifone fosse lì, a un passo, salverei il PC: con Steam posso sempre giocarmi le Spec Ops di Modern Warfare 2.
Maloghigno : Quanto odi le case di videogiochi che lanciano un gioco 2 anni prima e tutto quell’hype prodotto dalle riviste del settore?
ToSo : Trovo l’hype un bene e un male al tempo stesso. Un bene perché è quello che fa emergere il vero entusiasmo, fa brillare gli occhi quando parli di un gioco. Un male perché, purtroppo, è facile cadere nel fanboysmo più becero. E poi ti trovi gente che commenta recensioni di titoli che non sono ancora usciti sul mercato pretendendo si saperne più di chi li ha giocati per davvero.
Maloghigno : Regalare un videogioco per Natale è più o meno difficile che regalare un libro? Al tuo amico che gioca a Commandos 2, M.U.D. TV e Fallout 3… che libro regalerai? E ad un altro tuo amico, che legge Pennac, Littizzetto e Travaglio… quale videogioco regalerai?
ToSo : Il libro da regalare a un tizio che gioca a M.U.D. TV? Semplice, Il Mondo di Sofia, di Jostein Gaarder. Dopo tutti quegli schiaffoni menati a destra e a manca, avrà bisogno di sfruttare un po’ le doti della mente. Se invece dovessi regalare un videogioco a qualcuno che apprezza umorismo e penne affilate, propenderei per Deathspank, disponibile su Xbox Live Arcade e PSN: se si ha un po’ di dimestichezza con l’Inglese, si ride dall’inizio alla fine.
Maloghigno : Porti a casa la pagnotta giocando ai videogiochi – e scrivendone, naturalmente. Molti ragazzi scambierebbero il proprio lavoro col tuo (io lo farei!). Quali consigli ti senti di dare, a chi volesse intraprendere una carriera simile alla tua?
ToSo : Il primo consiglio è quello di non scrivere gratis per qualcuno che invece guadagna dei soldi sul loro lavoro, per esempio. Se stiamo parlando di un sito gestito da amici e per amici è una cosa, ma se la realtà per cui si impiega la propria penna guadagna monetine non è corretto non essere retribuiti, anche per rispetto dello stesso settore di cui vorrebbero entrare a far parte.
Un’altra cosa da evitare è quella di mandare mail con in copia mezzo mondo, in cui ci si offre per diventare il prossimo Grande Giornalista di Videogiochi. Poi, come in tutte le cose, serve avere la fortuna di trovarsi nel posto giusto, al momento giusto. Una volta dentro, affidabilità, puntualità e competenza fanno la differenza.
Maloghigno : Grazie mille, per noi è stato un vero onore!
ToSo : il piacere e l’onore sono stati miei :)

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