Come un videogioco

1. Il diritto di non giocare.
2. Il diritto di usare i trucchi.
3. Il diritto di non finire un gioco.
4. Il diritto di rigiocare.
5. Il diritto di giocare a qualsiasi cosa.
6. Il diritto di emozionarsi.
7. Il diritto di giocare ovunque (e con qualunque mezzo).
8. Il diritto di spizzicare.
9. Il diritto di giocare in compagnia.
10. Il diritto di tacere.

  I videogiochi stanno rovinando il mondo. I videogiochi stanno rovinando i nostri figli. I videogiochi sono l’ottava piaga d’Egitto. Ed è stato recentemente dimostrato che Bin Laden da bambino giocava a GTA. Domani assisteremo nelle piazze a roghi di cataste di Playstation2, e presto qualcuno scoprirà che nel Mein Kampf si fa esplicito riferimento ai videogiochi, come arma di distruzione di massa.
  E mentre la caccia alle streghe continua, con voli pindarici fra bullismo, stupri di gruppo, videotelefonini e SuperMario, noi che viviamo i videogiochi per quello che sono, non possiamo che offrire la nostra testimonianza. E lo facciamo parafrasando Pennac, e il suo bellissimo Come un romanzo.

Ecco quindi i diritti del videogiocatore:

Il diritto di non giocare.
Naturalmente il primo dei diritti. Se non vi piacciono i videogiochi nessuno vi obbliga a comprarli/giocarvi. Non sarete giudicati poco alla moda se non avete in casa una Ps2, nè verrete tacciati come luddisti e nessuno sparlerà di voi alle feste.

Il diritto di usare i trucchi.
Il gioco è vostro, potete farci quello che volete. Se una sera avete voglia di rilassarvi facendo saltare le cervella a qualche zombie, attivate il god-mode e il cheat per le munizioni infinite, e che la carneficina abbia inizio. Se non riuscite a saltare quel maledetto ponte ma volete ugualmente vedere il mostro di fine livello, attivate il trucco.

(Nota: MAI in LAN con gli amici!)

Il diritto di non finire un gioco.
Se Snake va dalla parte opposta rispetto a dove gli indico di andare, se la giocabilità è così bassa da trasformare il gioco in una tortura simile alle unghie su una lavagna, spengo tutto e GG. Ho già poco tempo, che almeno sia tempo di qualità.

Il diritto di rigiocare.
Le ragioni sono molte. Per i nuovi livelli sbloccati, perchè il gioco ci ha divertito, per rivivere le stesse emozioni magari in compagnia di qualcuno che la prima volta non c’era, per pura e semplice nostalgia.

Il diritto di giocare a qualsiasi cosa.
Doom, Tetris, Sonic, PuzzleBubble, Final Fantasy, ma anche Psychic5, La pucelle: tactics, Valkyrie Profile, Zombieville.

Il diritto di emozionarsi.
Snuffz: “Quando ho finito MaxPayne2, sulla scena di Mona Sax che prendeva una pallottola per salvare la mia pellaccia, sono andato a dormire con l’angoscia. E non sono riuscito a prendere sonno.
P-Dave: “Dopo 60 ore giocate costantemente sotto oscuri presagi, l’ultimo filmato di Final Fantasy X ha rotto gli argini. Quel “cinque” rimarrà per sempre nel mio cuore (e in quello della mia compagna)
“.
Il diritto di giocare ovunque (e con qualunque mezzo).

Sul computer, in sala giochi, col Nintendo Ds sul comodino, in lan in ufficio, a casa di un amico, mentre aspetti il tuo turno dal dentista, nella baita in montagna.

Il diritto di spizzicare.
Quando hai poco tempo, dieci minuti da riempire, un amico da aspettare… un paio di gettoni per Street Fighter si trovano sempre.

Il diritto di giocare in compagnia.
Perchè non c’è niente come mazzularsi in lan (e finire in rissa, hihihi), prendersi gioco del mostro di fine livello con un amico, bearsi di finire Ghost’n Goblins con un solo gettone (fra gli sguardi d’ammirazione dei marmocchi).

Il diritto di tacere.(P-Dave a Snuffz: “E sarebbe meglio farlo piuttosto che vantarsi di aver giocato a Zombieville”)
Alcuni giochi sono capaci di regalarci emozioni, sensazioni che a volte sarebbe anche complicato spiegare. E allora non rimane che “consigliare” il gioco, senza spendere altre parole.
E godere in silenzio.