Stupisce sempre come alcuni titoli proprio non buchino i social e gli aggregatori di news, lasciando che sia il caso a guidare il navigante alla loro scoperta. Ed è così, per caso, che abbiamo scoperto questa possibile perla, attualmente in fase di Alpha testing.
Inserito da alcuni youtuber nella lista dei MMORPG più attesi, Torchlight Frontiers è definito sul suo stesso account twitter un “shared-world action-RPG“. Quanto sarà shared e come avverranno le interazioni tra giocatori sono gli argomenti che catalizzano da subito le nostre attenzioni, perchè rappresentano la novità vera rispetto ai predecessori.

Il predecessore

Torchlight II è un RPG / action-RPG / hack ‘n’ slash del 2012 definito da molti come “semplicemente perfetto” nel rappresentare il genere. Fa tutto quello che ci si aspetta da un competitor di Diablo III, e lo fa bene (qui la recensione di RPS per esempio). Il giudizio è unanime, basta googlare 10 secondi per rendersene conto: si tratta di un must have, che ormai costa pochi euro.
Colorato, leggermente cartoonesco, pieno di dettagli, graficamente bello, con loot infiniti, pet per vendere gli oggetti mentre siete in dungeon e combattere al vostro fianco, fishing, crafting, anche cooperativo… Gli unici difetti che gli vengono attribuiti un pò da tutti sono nel sistema di distribuzione dei punti abilità (non si può respeccare) e nel non aver osato alcun elemento innovativo… roba da antipatici, se pensate che fa tutto quello che fa un Diablo III (esclusa l’asta) senza bachi, senza DRM, senza necessità di essere sempre connessi e senza il budget stratosferico della Blizzard.

Il trend

La Blizzard porta Diablo prima su Switch poi su mobile (Immortal forse appena rimandato al 2020). Mobile dove spopola un Lineage 2 Revolution che fa milioni di giocatori e milioni di guadagni. La WarGaming, quella di World Of Tanks, investe soldi e tanto onore in Pagan Online. Con meccaniche diverse ma grafica e “punto di vista” simili, LoL, Dota, Smite e Battlerite continuano a macinare giocatori, soldi e streaming. Tornando verso il genere RPG, ha qualche anno ma funziona ancora bene Path Of Exile. Invece Albion Online, che oltre ad essere RPG è anche MMO, non si può dire abbia ottenuto il successo sperato. Comunque meglio dell’ahimè defunto WildStar.
Se guardiamo ai titoli in uscita, ci sono parecchi MMORPG promettenti in sviluppo: Legends of Aria, Crowfall, Ascent: Infinite Realm dai creatori di PUBG, Magic: The Gathering MMORPG, New World MMO di Amazon, Lineage Eternal / Project TL.

Che sia qui, tra questi acronimi, il trend post-battle royale? RPG-ARPG più o meno MMORPG ci daranno un’alternativa a isole in cui alla fine ne rimane soltanto uno?

Cosa sappiamo ad oggi 5 marzo 2018

La grafica è quella dei predecessori, cartoonesca e vivace, con paesaggi molto vari e curatissimi. Il gameplay pure, punta e clicca con un numero gestibile di spell/abilità sulla barra. Guardando i video di preview delle varie Alpha si ha la piacevole conferma che questi elementi solidi e gradevoli costituiscono la base anche di questo gioco.

Ma cosa c’è in più rispetto ai concorrenti attesi o attualmente sul mercato?
Housing e guardaroba per iniziare. Due elementi RPG che strizzano l’occhio al gusto del collezionismo e alla voglia di tirarsela con gli amici. Nel proprio forte sarà possibile migliorare l’equipaggiamento e tenere le stalle per i PET. Non dovrebbero mancare fishing, mining e gli slot per le rune su armi ed equip.
Per quello che riguarda le classi, la promessa è di un design molto originale. Le prime due classi presentate sono il Dusk Mage, che deve tenere bilanciate le forze della luce e del crepuscolo, e il Forged, un robottino steampunk a forma di cetriolone.
Ovviamente il succo di tutto ciò dovrà essere la costruzione del PG, speriamo però che come il 2 e l’1 possa fornire ai giocatori ampie personalizzazioni di build giocabili, ben lontane dai copiaincolla del titolone di Blizzard.

La speranza è che gli elementi di novità non siano solo questi e vadano decisi verso qualcosa di realmente shared. Speriamo cioè di non incontrare altri giocatori solo in una hall/lobby prima di partire con sessioni di gioco indipendenti (stile di tutti ultimamente). Se l’interazione non sarà costante, se non ci sarà un “open world”, sarà difficile definirlo un MMORPG.

Di sicuro andare a riempire l’attesa di un nuovo Diablo, in un periodo in cui la Blizzard fà fatica a rinnovarsi nonostante i grandi risultati, sembra una mossa molto scaltra e azzeccata. Non ci resta che aspettare e vedere come continueranno ad incuriosirci!