o.O intervista Ivan Curina

Nel mondo dei TAPpatori di terre, Ivan Curina è una vera e propria leggenda.
40 anni, brizzolato e proprietario dello storico negozio Drago Dormiente, è stato nel 1995 il primo
Campione Italiano di Magic The Gathering, il primo italiano a salire sul gradino più alto del podio, e poi non contento si è anche classificato nei top 8 dei
campionati mondiali. Nel circuito di Magic The Gathering, è una delle voci italiane più autorevoli.

Snuffz: Cominciamo riavvolgendo il nastro e tornando indietro di qualche lustro. Parliamo del tuo primo incontro con le carte di Magic, quando ti sei ritrovato fra le mani queste strane figurine plasticose.
Ivan: Diciamo che il primo incontro con Magic l´ho avuto nel 1994, era in commercio la serie revised ed era appena sparita la ultimate, le carte si trovavano con difficoltà, le arabian night non si erano mai viste e di legend poche bustine, non si parlava ancora di valore delle carte ma c´era
un vociferare su questo incredibile gioco che ti contagiava come il morbillo e ovviamente ha incominciato ad incuriosirmi.
Mi sono avvicinato timidamente quasi non ne fossi interessato ma ricordo che ad un certo punto e´ diventata una droga, era travolgente, in quel periodo la mia vera passione era l´arm wrestling (braccio di ferro agonistico). Mi ero qualificato al mondiale di Stoccolma ed in quella città avevo trovato un negozio chiamato

Spellfire: 3 piani di gdr, miniature e ovviamente Magic… fu incredibile: per la prima volta vedevo un negozio con 3 o 4 tavolini a disposizione dei giocatori che volevano passare un po´ di tempo a giocare, ovviamente scattarono gli scambi e gli acquisti, buste che non si trovavano e carte sciolte, alla fine, non avrei mai detto, sarebbe diventato il mio mondo. Cosi´ dopo 7 anni di agonismo nel braccio di ferro tornato dal mondiale ho chiuso quella parentesi della mia vita e ne ho aperta una nuova : MAGIC.

Snuffz: Anno 1995, prima edizione dei Campionati Italiani di Magic. Come ci arrivasti e con quali aspettative? Pensavi davvero di
fare il botto?
Ivan: Io sono sempre stato un buon deck builder e in quegli anni non esisteva internet che dispensava le liste piu´ forti del mondo, tutto passava attraverso le riviste e i giocatori potevano copiare le liste solo se le vedevano ai tornei, quindi magic mi calzava a pennello. I miei
mazzi erano imprevedibili e sempre un po´ superiori alla media, io ero quello che dava i consigli e in 8 mesi di tornei mi ero qualificato ai nazionali, ero
entrato nell´olimpo di quei giocatori leggendari che facevano continuamente parlare di sè. Era il periodo dove a ogni torneo c´erano tra i 120 e i 200 giocatori, dove la gente ti chiedeva la firma sulle proprie carte, dove non esisteva concedere una partita, non esisteva lo split dei premi, anzi ogni partita era un´occasione per mettere in palio una carta importante extra deck e questo ti aiutava a giocare meglio, ad avere un trofeo a non concedere mai.

Da subito avevo capito che ero competitivo, ma giuro che non
sapevo fino a che punto. Era bello andare ai tornei e scoprire che
anche i giocatori piu´ forti ti guardavano con una certa aria curiosa, volevano
tutti vedere cosa avevi inventato, tutti erano alla scoperta delle carte
della potenzialita´ dei mazzi e dei giocatori, si respirava un´aria di sfida inebriante.
Essere diventato il primo campione italiano a quel tempo era
come aver lanciato una bomba atomica, eri un mito tutti volevano un
consiglio da te, tutti volevano una firma su una carta, in qualche modo
qualcuno riusciva ad avere il numero di casa mia e mi chiamavo continuamente (ovviamente
alla sera costava meno) e in giro nelle fiere nei tornei tutti mi salutavano e io
non sapevo neanche chi avevo davanti, insomma a quel tempo aver vinto i
nazionali aveva un suo peso (in senso positivo) i giocatori mi hanno fatto
sentire importante e non smettero´ mai di ringraziarli per la magia che mi hanno regalato.

Essere diventato il primo campione italiano a quel tempo era come aver lanciato una bomba atomica

Snuffz: Primo campione
italiano con un mazzo nerorossoblu distruggi terre, e top 8 ai mondiali con un verde aggro
splashato di bianco. So che è passato molto tempo e ora hai un
sacco di capelli bianchi sulla testa, ma quali carte ti sono rimaste nel cuore, di
quelle due esperienze?
Ivan: A quel tempo la carta
piu´ mitica era lo style=”font-weight: bold;”>Juzam Jinn

una creatura nera arabian night con costo 2 mana neri e 2 generici con
forza e costituzione 5/5 che durante il mantenimento ti dava un danno.Lo Juzam
era la creatura piu´ ambita non c´erano molte creature che avevano un rapporto costo potenza come quella. So che oggi
siamo abituati a ben altro ma lo Juzam era fantastico, il suo disegno
incredibile e poi non moriva da href=”http://magiccards.info/scans/en/10e/182.jpg”>Terrore e da style=”font-weight: bold;”>Fulmine, e in molti casi grazie ad un style=”font-weight: bold;”>Rito Oscuro era in gioco al secondo turno, ho amato quella carta..Il mazzo del
mondiale aveva un aspetto solo competitivo,
volevo vincere. Sono partito con l´idea di arrivare primo. Ho messo da parte la
passione e ho tirato fuori tutto l´agonismo che avevo dentro e ho
costruito un mazzo che non era nel mio stile dell´epoca ma che sapevo giocare e che
non era atteso, anzi in tutto il mondiale non c´erano altre liste simili quindi
era la scelta giusta e alla fine top 8.

Snuffz: Cosa vuol dire
diventare campione in quegli anni,
senza la possibilità che hanno adesso i ragazzi di scaricarsi da
internet la lista dei mazzi più forti o anche solo vedere quali mazzi e
quali combo girano
oltre oceano? Cosa è cambiato nella costruzione dei deck
competitivi in 15 anni?
Ivan: Come dicevo prima il
rapporto tra i giocatori era
migliore, la mancanza di internet metteva tutti sullo stesso livello,
la squadra del mondiale composta da me, Andrea Redi, Gabriele Pisicchio e Alessio
Iavaroni era alquanto competitiva. Durante la notte si giocava molto con gli
stranieri ed il team italiano giocava ad un livello superiore. In quell´occasione
ci siamo resi conto che eravamo bravi e che in quel mondiale avevamo delle
possibilità e alla fine 2 di noi erano in top 8.

Snuffz: Negli anni del
Curina-giocatore, reperire le carte
per costruire il proprio mazzo non era così semplice: di centri
giochi educativi attrezzati ce n’erano pochissimi e internet non era ancora
stato inventato (in senso lato). Anche tu eri uno di quelli che prendeva il
treno per Lucca per comprare una singola carta?
Ivan: Io ero uno di quelli
che le procurava. Tutte le volte che mi capitava di viaggiare gli amici mi caricavano di soldi e
liste ed io procuravo quello che potevo come potevo.
Per me Lucca era un´occasione per giocare, per scambiare, si
anch´io ero uno dei tanti che si muoveva per le carte.

Io ero uno di quelli
che le procurava: gli amici mi caricavano di soldi e liste ed io procuravo le carte che potevo come potevo.

Snuffz: Veniamo al Curina del
giorni nostri. Il Drago Dormiente
cos’è? La tua tana? Il tuo mondo parallelo? Se fossimo in
Matrix… qual è la simulazione e quale il mondo reale: quello che c’è dentro il
Drago Dormiente o quello che c’è fuori dalla vetrina.

Ivan: Io
sono
una
persona che non ha avuto molte scelte, non mi è stata data la
possibilità di
studiare, quindi ho iniziato a lavorare presto, ad aggiustarmi come
potevo
insomma è stata sempre in salita, ma sono da sempre un
appassionato di giochi
e del fantastico quindi negli anni ho maturato il sogno di
un´attività che
ruotasse intorno a questo mondo.
L´arrivo di Magic è stato come una cometa, mi ha permesso
di rimettermi in gioco e di uscire dalla routine classica del lavoro
sottopagato e della mancanza di sbocchi. E´ stata l´occasione che mi ha
aiutato a
guadagnare di piu´, a conoscere le persone giuste a viaggiare ed alla
fine, insieme a un carissimo amico aprire il Drago Dormiente, attivita
che esiste da
9 anni e che mi ha permesso di vivere e mettere su famiglia, un sogno
realizzato
e funzionante.
Di questo devo ringraziare molte persone io ero un
dipendente di Avalon, la prima azienda che ha stampato Magic in Italia
e la
fiducia che mi ha dato il suo titolare Giovanni Ingellis una persona
dotata di straordinaria intelligenza e un vero pioniere del mondo dei giochi.
Inoltre tutti coloro che ci sono stati
nella mia vita prima di lui, persone che hanno visto in me delle
potenzialità,
che mi hanno insegnato a gestire un´attività o che mi hanno
elevato di un
gradino nella scala della vita e mi hanno aiutato a credere nei sogni.
Ora se prendi tutte queste cose e le metti insieme ottieni
“Il Drago Dormiente”.

Snuffz: So
che sto chiedendo al macellaio se la sua carne
è buona, ma cosa ne pensi del meccanismo dei tornei draft? Sono
davvero tornei
competitivi, un modo per scremare i giocatori di livello (su internet
si legge
anche “Un’ottima palestra per la mente”), o più cinicamente la
Wizard of The
Coast se l’è inventata bella, per spacciar le sue bustine?
Ivan: Il draft è un
sistema estremamente competitivo, forse il più competitivo in assoluto tra tutti i formati esistenti.
Richiede capacità di costruzione dei mazzi, intuito, capacità di
giudizio, obiettivita´ e fortuna, insomma è uno di quei formati da cui non si scappa, si
parte tutti con 3 buste chiuse e alla fine chi ha veramente delle capacita´ emerge
sugli altri.. Poi quando non è giornata e la fortuna non gira, cominci ad aprire solo chiodi oppure non vedi terre o
vedi solo terre…non c´è santo che tenga.

Penso che il draft sia la miglior palestra in assoluto per accrescere le capacita´ di un giocatore.

Snuffz: L’introduzione dei
Planeswalker ha
spaccato in
due le community di giocatori di tutto il mondo. Sei a favore o contro
l’introduzione di questi nuovi carri armati supercorazzati? Il gioco
non
risulta troppo sbilanciato in avanti?
Ivan: In verità credo che
dopo tanti anni di Magic avere idee originali senza sbilanciare il gioco sia davvero complicato, in qualche
modo i giocatori hanno bisogno di stimoli e se questi vengono a mancare si
rischia di far morire il gioco. Purtroppo non a tutti possono piacere le scelte
della Wizard ma la verità è che è sempre
più difficile
tenere in equilibrio
un gioco come questo che ha sempre un numero crescente di
carte, infatti a volte basta un espansione un po´ brutta per
allontanare giocatori o far crollare le vendite. Un tempo bastava organizzare una
serata per testare con amici e conoscenti e ti ritrovavi con 50 giocatori ad intasare una
birreria, oggi è difficile mettere insieme 15 persone per
organizzare un torneo FNM. I viandanti hanno generato una nuova meccanica di
gioco. Personalmente mi piacciono l´unica cosa che trovo errata è
renderli troppo rari e troppo cari in termini monetari, un permanente di quel tipo dovrebbe
essere sempre una rara all´interno dei mazzi precostruiti, dovrebbe essere un
supporto alla portata di tutti i giocatori, il vero sbilanciamento è non poterli comprare e trovarseli continuamente contro.

viandanti: il vero sbilanciamento è non poterli comprare e trovarseli continuamente contro

Snuffz:
Il mondo è pieno di ex giocatori
di Magic, ragazzi che un tempo giocavano ma che poi hanno smesso, perchè
il loro blocco preferito è uscito dalla standard, perché
il nuovo blocco non li ha convinti, più frequentemente: perché costava troppo. Vuoi aiutare noi paladini
dal Pauper a dimostrare che si può giocare anche spendendo 4 soldi?

Ivan: Io sono un cultore dei
mazzi no-badget, ovvero con 30 euro costruisco un mazzo e almeno 1 volta su 2 do problemi anche ai mazzi
competitivi. In verita´ non esiste la lampada di Aladino ma tra comuni
e non comuni, sopratutto in queste ultime espansioni, si possono creare mazzi
discretamente sinergici e con una certa forza, il punto è che
non possiamo pretendere di vincere sempre contro mazzi completi di doppie terre,
fecland, e viandanti alla portata di href=”http://magiccards.info/scans/en/wwk/31.jpg”>Jace, ma se riusciamo a vincere una partita su tre non mi sembra un cattivo risultato. Il punto è che se gioco un
mazzo che mi è costato 30/40 euro e riesco a mettere in difficolta´ un mazzo che ne costa 500 posso ritenermi più che sodisfatto.

Snuffz: Nel 2002 sono passato dal
tuo negozio in occasione dell’uscita dell’espansione Tormento, e mentre chiacchieravamo al bancone tu mi detto “Ragazzi, un altro gioco come Magic non lo trovate”.
Confermi la stessa frase, quasi dieci anni dopo?
Ivan: Si, la riconfermo: Magic è unico. Un gioco così nasce per una serie di casualità, una serie di eventi che lo hanno portato alla luce, anche se io penso che niente succede per caso, credo che passerà un po´ di tempo prima che si ripeta un fenomeno come Magic.

Snuffz: Grazie, è stato un onore!
Ivan: Grazie a voi, ciao!

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