The Elder Scrolls V SKYRIM

A quanto pare “Bethesda” e “gioco dell’anno” costituiscono un binomio inscindibile. Se la software house già aveva raggiunto l’apice della popolarità coi suoi Elder Scrolls, dopo l’acquisto dei diritti su Fallout la sua popolarità è cresciuta ulteriormente. Possiamo perfettamente dire che però l’utenza della Bethesda si può suddividere in giocatori che la conoscono da tempo grazie alla sua saga medievale fantasy e fan della saga di Fallout che dopo la scomparsa della Black Isle Studios (Fallout, Baldur’s Gate, Icewind Dale) ha dovuto ripiegare sulla versione “Elder’s Scroll” dello strategico a turni rimanendo piacevolmente soddisfatta (ma pur sempre deludendo i puristi della saga). La società del Maryland ha fatto il lifting alla sua serie, estendendo ulteriormente le ore di gioco rispetto al predecessore, quindi se volete cimenteravi in ogni singola quest, avventura, ricerca di tesori e quant’altro preparatevi alle 300 ore di gioco totali (la trama principale invece si sviluppa tra le 20 e le 30 ore di gioco). La versione da me testata è quella PS3, ma il gioco è anche disponibile su XBox360 e PC

LA STORIA
Il mondo fantasy e le sue diverse razze che lo popolano: creature umanoidi, altre solite del mondo fantasy, alcune new entry, lupi mannari e gli immancabili draghi. Guerre e ribellioni sono nella natura umana e Skyrim fa da specchio riflesso all’indole umana, il vostro personaggio si ritroverà nel classico luogo sbagliato nel momento sbagliato. I soldati dell’Impero sono in piena fase di repressione della ribellione dei Manto della Tempesta e in un blitz riescono a catturare il capo ribelle assieme ad alcuni “innocenti” che avrebbero preferito trovarsi da tutt’altra parte. La punizione per l’alto tradimento prevede la decapitazione, tuttavia nella lista dei prigionieri il vostro personaggio è assente, ulteriore prova della vostra innocenza che però scivola sull’ottusità dei militari i quali, nel dubbio, preferiscono mozzarvi la testa a scanso di equivoci. Il libero arbitrio è un’illusione, ma mentre il boia sta per vibrare il fendente che dovrebbe staccarvi la testa dal collo, un drago dal pessimo carattere e dall’alito pesante attacca il villaggio nel quale sta avendo luogo l’esecuzione. Tra urla disumane e fiamme ne approfittate per rifugiarvi dentro una torre con una scelta: fuggite sia dal drago che dagli imperiali… oppure vi alleate a loro per togliere ogni dubbio della vostra implicazione coi Manto della Tempesta? In questo caso il fato vi concede temporaneamente il libero arbitrio e starà a voi scegliere a chi allearvi e quale condotta morale tenere.

CARATTERIZZAZIONE DEL PERSONAGGIO
Finita l’introduzione del gioco mi ritrovo a personalizzare il protagonista, posso così scegliere sesso, razza e tutti i vari lineamenti e tratti del viso e della corporatura. Oltre alle razze umanoidi quali Nord, Bretoni, Imperiali e Redguard, posso scegliere ben tre tipologie di elfi, Alti, Scuri e dei Boschi, oltre che gli immancabili orchi, una razza felina denominata Khajiti e una rettile (che fa molto “Visitors”) conosciuta come Argoniana. Ogni razza ha delle abilità uniche e particolari oltre a delle configurazioni specifiche iniziali di abilità, per esempio alcuni elfi sono particolarmente predisposti alla magia e partiranno con dei bonus a Distruzione e Alterazione, mentre razze come i Khajiti sono a digiuno di magia ma sono particolarmente abili nella furtività. Ovviamente parliamo solo di statistiche iniziali, nulla toglie che un Nord possa fare un mago o un Elfo Scuro possa darsi al corpo a corpo. Del resto ci sono delle pietre sparse per la mappa che daranno un bonus di apprendimento per le nostre abilità man mano che verranno utilizzate.
I contorni del viso delle razze “umane” a eccezione dei Red Guard risultano un po’ squadrati, mentre gli orchi hanno lineamenti un po’ più spigolosi, senza dire che le zanne sporgenti potrebbero benissimo fungere da archi di spinta per una cattedrale stile gotico. I khajiti invece risultano un po’ inquietanti perché sostanzialmente il corpo è assolutamente antropomorfo mentre il viso non ha assolutamente nulla di umano. Per semplificare il discorso possiamo dire che i khajiti in sostanza sono umani con la testa di gatto, molto simili a una divinità egizia. Probabilmente un disegnatore giapponese avrebbe reso meglio la razza felina, ma qui siamo sullo stile occidentale quindi dobbiamo accontentarci.

AMBIENTAZIONE
Il nostro personaggio si ritroverà catapultato in una specie di Basso Medioevo. Gli imperiali infatti possiedono ancora armature e corazze di foggia romanica (cuoio borchiato, legacci, ma senza calzari) e del resto le varie armature a piastre che avrete modo di forgiare non si avvicinano per niente a nessuno stile medioevale, sono semplicemente molto fantasy. Verrebbe quasi da dire che siamo in un’ambientazione quasi corrispondente alla nascita del Sacro Romano Impero, ma dubito che elfi e orchi esistano o siano esistiti realmente ai tempi di Carlo Magno.
Per il resto questo “medioevo” è realizzato in modo molto verosimile (per quanto si possa fare in un gioco), troveremo quindi delle taverne in cui è possibile sorseggiare idromele e affittare una stanza per trovare riposo nel nostro peregrinare, e magari ascoltare le ballate di un bardo. La notte è incredibilmente buia e a meno che non alziate al massimo la luminosità del monitor, è altamente sconsigliabile spostarsi di notte dato che potreste subire imboscate da parte di ladri o mostri senza neanche capire da che parte rivolgere lo sguardo per difendervi. Ovviamente ai tempi del medioevo l’illuminazione stradale non era la regola e le guardie sono costrette a fare la ronda reggendo delle fiaccole. La sporcizia e in linea generale le condizioni igieniche sono rappresentate benissimo. Letti fatti di paglia, facce poco pulite e vestiti logori e consumati se siete un comune cittadino; casacche linde e pulite impreziosite da gioielli appariscenti contraddistinguono un nobile. Risulta molto facile trovare miseria, povertà e problemi sociali nei villaggi sperduti che non godono di parecchie visite da parti di pellegrini e se vi capita di trovare qualche carro di merci ribaltato ai bordi di un sentiero, mettetevi in guardia perché i briganti responsabili dell’assalto potrebbero ancora essere nelle vicinanze. Skyrim è suddivisa in feudi e le cittadelle sono altresì urbanisticamente verosimili con mura di cinta e torri di vedetta sorvegliate dalle guardie; all’interno della città troverete il mercato cittadino, fabbri e quant’altro per commerciare oltre che svariati NPC tormentati da guai da risolvere. Possiamo comprare casa, acquistare cavalli e trovare dei lavoretti più o meno puliti presso le varie gilde localizzate nei feudi che compongono la regione di Skyrim. Ovunque andiate siano esse città, dungeon, rovine e rifugi, avrete la possibilità di trovare libri e diari zeppi di esperienze e racconti, alcuni addirittura trattano temi scientifici e saranno in grado di spiegarvi le caratteristiche genetiche di licantropi o troll per esempio, e non stiamo parlando di quattro mere righe di testo, bensì di pagine e pagine che cattureranno il vostro interesse e stuzzicheranno la vostra sete di conoscenza. In pratica il mondo non c’è solo una storia principale, ma anche diverse e altre storie di complemento che arricchiscono il mondo di Skyrim, un regno in cui abbiamo come sempre la scelta di usare i nostri poteri a fin di bene per difendere la gente, oppure per opprimerela e pensare al nostro tornaconto.

GAMEPLAY
Possiamo affrontare il gioco nella classica visuale in prima persona in puro stile FPS o in una visuale in terza persona che non risulta particolarmente comoda dato che il puntamento risulta lievemente meno preciso. Lo spostamento in terza persona può essere utile all’esterno per avere una visuale migliore dell’area in cui ci si trova, mentre all’interno dei dungeon conviene mettersi in prima persona per individuare meglio trappole che potrebbero portarci a morte prematura. Se abbiamo deciso di giocare un personaggio ranged o simile quale arciere, mago o evocatore, la visuale in terza persona potrebbe essere una scelta che non limita la giocabilità (eccetto per lo zoom con l’arco), ma se ci troviamo a combattere in corpo a corpo il tutto può risultare parecchio scomodo dal punto di vista dello spostamento che del puntamento (lo strafe infatti potrebbe dare qualche problema).

Come ogni buon gioco di ruolo, lo sviluppo del nostro personaggio avverrà tramite punti esperienza. L’avanzamento di livello comporta l’aumento di una stat a propria scelta tra Magicka (o mana se preferite), salute (barra della vita) e vigore (barra dell’energia e peso trasportabile) e l’acquisizione di un punto abilità che si può investire in una sorta di “costellazione” di abilità. Giochi come Diablo o World of Warcraft possiedono un albero di talenti, ma in Skyrim apriremo un menu nel quale appare una volta celeste con varie costellazioni di abilità. Le abilità sono raggruppate in tre categorie principali quali Guerriero, Mago e Ladro: alla prima categoria appartengono principalmente le abilità di corpo a corpo; la seconda è già di per sé abbastanza chiara e avremo un bel parco di abilità magiche per manipolare gli elementi, le apparenze e l’ambiente circostante; mentre l’ultima categoria è la più subdola e meno onesta dato che raggruppa l’insieme di abilità di borseggio, scasso, furtività, ecc. Anche le abilità hanno un loro livello di esperienza che va da 1 a 100 (ma la partenza minima è fissata dalla razza che abbiamo scelto e avrà o meno un bonus) e possiamo investire il punto di abilità solo se abbiamo raggiunto quel dato livello di esperienza (Principiante, Avanzato, Esperto, ecc.) . L’esperienza nel ramo dei talenti sale mano mano che viene utilizzata la relativa skill: per esempio aumenteremo il livello di Alterazione trasformando il ferro in argento (senza neanche bisogno della pietra filosofale per giunta!), oppure aumenteremo il livello di Arcieria e Furtività contemporaneamente se nascosti da lontano colpiremo un nemico ignaro della nostra presenza. Salire di livello in un’abilità farà guadagnare punti esperienza al nostro personaggio e già durante le prime fasi di gioco non esiste modo più facile e veloce per farlo. Per esempio, per raggiungere il massimo livello di Incantamento ed applicare due bonus su armi e armature dovremo forgiare equipaggiamenti su cui applicare le formule enchanting; alcuni metalli sono facilmente ottenibili attraverso la trasmutazione, ma il nostro personaggio può trasportare liberamente oggetti solo fino a un dato peso… Sarà quindi necessario vendere l’eccedenza guadagnando un pò di oro, e l’atto del vendere farà salire di livello l’abilità Oratoria che a sua volta ci permetterà di ottenere sconti o risolvere al meglio discussioni (spesso vi ritroverete e persuadere o corrompere guardie). In pratica è impossibile far qualsiasi cosa in questo gioco senza avere un guadagno sia economico che di esperienza ed è questo che vi porterà via molto tempo. Ma occhio col crimine! Se commettete crimini in presenza di testimoni il feudo metterà una taglia sulla vostra testa e se la taglia è buona avrete le guardie alle costole! Se una guardia vi riconosce cercherà di arrestarvi e a quel punto potrete scegliere se arrendervi, pagare la taglia e restituire gli oggetti eventualmente rubati, oppure persuaderla a lasciarvi andare (non potrete usare poteri Jedi ovviamente) o infine corromperla. Lasciate perdere la strada del pollo, non fatevi arrestare: più tempo trascorrerete in prigione e maggiore sarà l’esperienza persa. Se siete un thane del feudo, potrete passarla liscia un paio di volte, ma non tirate troppo la corda!

Assieme a ciò possiamo fortificare ulteriormente il nostro personaggio andandocene in giro a minare metalli per forgiare armi e armature e perfezionarle ulteriormente utilizzando mole e banconi da lavoro. Per sopravvivere possiamo benissimo dare la caccia ad alci e cervi (personalmente l’idea non mi attrae specialmente dopo aver visto Bambi) per far pelli e carne da cucinare oltre che raccogliere erbe e giocare un po’ allo scienziato pazzo (o dovrei dire “al Faust” data l’ambientazione?) giocando con un bancone da alchimista per creare pozioni di vario genere. La potenza degli attacchi e magie è dettata oltre che dall’equipaggiamento dal livello di abilità. Per esempio oltre ai punti abilità il livello stesso di Armi a due Mani aumenta il danno all’aumentare della skill (quindi se facciamo 20 danni a livello 10 in quell’abilità ne farò 40 a livello 20, ecc.), mentre la magia oltre ad aumentare la potenza riduce lievemente il costo in termini di magicka. L’enorme numero di quest e sottotrame oltre che di dungeon presenti nel gioco, fa sì che il vostro personaggio abbia la possibilità di specializzarsi in più di una scuola di magia o di combattimento, permettendovi così di ottenere particolari sfumature come un Mago Guerriero o un Arciere Evocatore o un Ladro Illusionista. Inoltre la progressione del gioco e il conseguimento delle quest varia a seconda dell’ordine in cui esplorate le aree, mentre i luoghi in cui andare a caccia di taglie variano sempre di partita in partita. In aggiunta potete anche modificare il livello di difficoltà in qualsiasi momento che credete che un particolare dungeon sia troppo difficile o se siete così pieni di voi stessi da ritenere che il tutto sia troppo semplicemente per un guerriero della vostra pasta. In sostanza la personalizzazione del personaggio e del gioco è molto libera e vi lascia il gusto di un secondo e terzo replay nonostante le già trascorse 300 ore di avventura!

IL COMBATTIMENTO
Il combattimento avviene tutto in tempo reale, ma contrariamente agli FPS non abbiamo pistole o fucili, bensì lame, scudi, archi e magie. Nel combattimento corpo a corpo troveremo che il vigore (chiarisco sempre per chi non abbia familiarità con la saga di Elder Scrolls) ha un funzionamento molto simile a quello dell’energia di Dark Souls. Portare a segno di colpi e parare con lo scudo oltre che correre ovviamente consumerà la barra del vigore la quale, una volta prosciugata, ci renderà dei bersagli inermi. Se scegliamo la strada del melee essa sarà una delle stat principali assieme al valore di salute, tuttavia le varie costellazioni della volta del Guerriero permettono di acquisire tecniche speciali per concludere in poco tempo gli scontri, risparmiare sul vigore e potenziare ulteriormente le difese. Tasto L1 per colpire, tasto L2 per parare con lo scudo, sferrate un colpo caricato tenendo premuto il tasto di attacco o meglio ancora usate lo scudo per dare un colpo contundente all’avversario spazzando così via la guardia. Potete anche scegliere di giocare in modo ancora più barbaro indossando armatura pesante e armi a due mani in grado di segare in due perfino un troll. Se lo scontro fisico non è il vostro forte potete giocare in forma di assassino o arciere nascondendovi e colpendo alle spalle i nemici, una modalità di gioco molto lenta dato che tutta la vostra potenza sorge dal colpo critico garantito dal vostro occultamento che si traduce nel rimanere a osservare i nemici e avvicinarvi di soppiatto. Altrimenti al diavolo tutto! Lanciate fiamme, tempeste di neve e fulmini dalle mani, circondatevi del vostro scudo magico e usate la luce sacra per sanare le ferite. Questa è la via del mago: prepotente, piena di risorse ma fragile come il vetro nel corpo a corpo, dato che potreste trovarvi addosso un guerriero in armatura pesante proprio nel momento in cui lo scudo magico è svanito. Un urlo in questo caso potrebbe essere di aiuto e i draghi svolgono un ruolo importante nel gioco oltre che nella trama principale (mi riservo da ogni spoiler possibile), uccidendoli infatti potremo assorbire l’anima e utilizzare per dar vita alle Parole del Potere che ci permetteranno di proiettare le urla dei draghi. Nel gioco quando un drago sputa fiamme in realtà sta parlando nella sua lingua antica, per contro il protagonista essendo una sorta di “ammazzadraghi” possiede questo potere intrinseco e latente che vari eventi nel gioco gli permetteranno di scoprire. Quando siamo alle strette quindi, un urlo di drago che sbalza indietro orde di nemici, oppure li incenerisce o ancora meglio rallenta il tempo in un’azione “bullet time” alla Max Payne (o “Matrix” se preferite) può salvarci la vita. Ma la difficoltà del mago nell’affrontare un drago è intrinseca, nonostante il livello dei nemici sia sempre proporzionato al vostro (non troverete mai aree inesplorate con nemici di basso livello, ma questi saliranno al salire del livello del personaggio bilanciando perfettamente il livello di sfida) un drago resta pur sempre un temibile nemico.Le magie infatti vengono apprese acquistando dei libri o trovandoli in giro, comunque sia non avrete accesso a magie di alto livello durante le prime fasi di gioco. Oltre a non avere i soldi per acquistarle non avrete il mana necessario per lanciarle, ragion per cui il gioco è stato programmato in modo tale che un NPC vi venderà magie di livello avanzato solo se avrete raggiunto una certa soglia di livello.

NPC, QUEST, EQUIP
Parlando di vendor NPC ecco che dobbiamo scontrarci col problema delle sue risorse. Il quantitativo di denaro e oggetti che vende un NPC varia di giorno in giorno, quindi se abbiamo venduto tutto ciò che non ci serviva a un NPC esaurendo il suo fondo cassa, non lo ritroveremo ripristinato se non dopo almeno un giorno. Tale reset è molto variabile e spesso pur riposando o lasciando trascorrere 24 ore, né gli oggetti venduti cambiano né le risorse finanziarie dell’NPC vengono rimpinguate, quindi vi toccherà andarvene a zonzo in cerca di NPC interessati ai vostri oggetti. Sappiate che i negozianti non comprano qualsiasi tipologia di oggetti a meno che non abbiate l’apposito talento del ramo Oratoria. Un mercato di magia non acquista armi da corpo a corpo così come un armaiolo non compra libri magici. Esistono skill che permettono di finanziare i mercanti in modo da trovare presso di loro oggetti particolari, oltre che aumentare il loro fondo cassa e permettervi di vendere più oggetti presso uno stesso negoziante.

Il gioco è disseminato da un numero incredibile di quest, tra missioni di ritrovamento, taglie, intrighi e lotte tra fazioni, gilde, ecc. e vi verranno sottoposte sia nei modi tradizionali che in quelli più inaspettati. Molte quest vengono acquisite esaurendo tutte o buona parte delle varie opzioni di dialogo con un NPC, quindi vi consiglio caldamente di parlare con tutti ed esaurire tutte le opzioni e vedere in che quest possano cacciarvi. Un po’ meno spesso capiterà di trovare quest leggendo dei libri. A volte sopravvivendo a un’imboscata troverete tra gli effetti personagli del vostro assalitore un ordine di assassinio e presto vi renderete conto di esservi fatti dei nemici senza neanche conoscerne il motivo.
L’equipaggiamento è tutto, le pozioni di mana sono indispensabili per la rigenerazione dei punti di magicka per un caster come quelle di vigore per un guerriero. Il vostro personaggio diventerà una macchina da guerra assassina una volta potenziate le proprie stat ed equipaggiamento. Solamente il nostro bravo assassino, complice delle ombre, avrà meno fastidi durante le fasi iniziali del gioco (sia ben chiaro: ne avrà di meno, non sto dicendo che non avrà affatto).

REALIZZAZIONE TECNICA & PRIMI ACIDUMI…
L’intelligenza artificiale non è delle migliori anche se lievemente migliorata rispetto i precedenti titoli della Bethesda. Se ci introfuliamo in un nascondiglio di briganti per esempio ed eliminiamo furtivamente un paio di delinquenti, i loro cadaveri, se ritrovati, faranno allarmare i complici i quali sguaineranno le proprie lame e cercheranno il potenziale intruso (come in Commandos! ndr). Tuttavia questa ricerca all’ospite indesiderato durerà poco e in base al vostro livello di furtività riuscirete nuovamente a tornare tra le ombre e indurre a pensare che chiunque sia stato a macchiarsi del fattaccio, sia fuggito. Nel combattimento non fidatevi spesso di chi si arrende chinandosi a terra. Infatti dopo aver invocato pietà e avervi indotti ad abbassare la guardia, tornerà nuovamente alla carica. Solitamente i ladri una volta ridotti in fin di vita cesseranno ogni genere di attacco e si daranno alla fuga, ma qui stiamo solo parlando di umaniodi… i lupi cacciano in branco, mentre orsi e tigri caricano selvaggiamente e con una rapidità mostruosa…
Graficamente Skyrim è posto a un livello più alto rispetto ai predecessori. Si può parlare di un motore grafico simil-Fallout ma perfezionato. A prescindere da tutto però c’è da dire che i lineamenti dei personaggi sono alquanto squadrati per non parlare poi degli Imperiali che assomigliano tutti ad Iron Man. A parte questo su PS3 il gioco si presenta fluido per la maggiorparte del gameplay ma diversi rallentamenti possono insorgere con l’approssimarsi di cascate o peggio ancora coi soffi infuocati o ghiacciati dei draghi, un bel guaio quando ci si ritrova a combatterli. Alcune animazioni sono piuttosto legnose, come per esempio la morte degli animali che pare conoscano un immediato rigor mortis: passano da vivi a imbalsamati prima ancora di toccar terra. I lupi uccisi ricordano molto Rowdie della serie TV “Scrubs” (il cane imbalsamato di J.D. e Turk), mentre gli umonoidi come sempre fanno molto manichino da crash test gettato in deposito. La perfezione non è di questo mondo del resto, sono dettagli subito trascurabili se in cielo c’è l’aurora boreale o se ammiriamo il paesaggio della vetta di un monte.
La colonna sonora resta sempre subordinata ai rumori di sottofondo, cinematografici (briganti che discutono delle proprie madri) o utili per capire se si è minacciati da qualche predatore. Se volete ascoltare della buona musica affrontate un drago per godere dell’ottimo arrangiamento sonoro del Boss Fight Theme oppure recatevi in una qualsiasi locanda e chiedete al bardo di turno di suonarvi qualcosa. Le arie con liuti e flauti sono ottimamente realizzate e sembrano proprio medievali, ma procuratevi dei tappi per le orecchie per il canto… e questo ci porta a parlare del doppiaggio. Traggo in salvo Emanuela Pacotto, Loretta di Pisa e Marco Balzarotti, ma per il resto siamo davvero al livello “fermo un paio di persone per strada e gli faccio doppiare Skyrim”. Non è escluso che alcuni videogiochi abbiano conosciuto dei buoni doppiaggi, come alcuni titoli della Blizzard, o se vogliamo tornare un po’ più indietro nel tempo possiamo parlare di Curse of Monkey Island, tornando ad oggi di Bioshock. Ma purtroppo in Skyrim il doppiaggio lascia molto a desiderare, siamo sul livello di “bambola parlante”. Se la versione inglese ha preso in prestito la voce di Max von Sydow e di Lynda Carter, non avrei certo preteso Giancarlo Giannini e Monica Vitti (ho menzionato i primi due grandi nomi che mi sono passati per la testa) ma quanto aggiungere anche un Francesco Pannofino e una Emanuela Rossi (gli stessi di Forrest e Jenny, perché no?) non avrebbe fatto schifo a nessuno suppongo. Morale della storia: procuratevi una versione parlata in inglese se volete ovviare allo scarso doppiaggio e alle imprecisioni della traduzione italiana.

…GLI ALTRI ACIDUMI: I BACHI
Se vogliamo parlare di BUG invece, benvenuti nel paese dei balocchi. La versione PS3 ha da offrirvi grandissimi abbassamenti di FPS fino al freeze completo del gioco, tempi di caricamento piuttosto lunghi quando si cambia area o si entra in un edificio (tra i 10 e i 20 secondi) e texture malcaricate. Corre in giro voce che il problema di caricamento delle texture sia stato già risolto dopo qualche giorno l’uscita del gioco ma posso assicurarvi che anche dopo la recente patch 2.02 le texture di alcuni poligoni sono qualitativamente caricate male rispetto altre. Un ulteriore consiglio che vi do è quello di attivare qualsiasi forma di salvaggio intergame possibile (cambio d’area, ogni 15 minuti, ecc.). Se da una parte c’è da complimentarsi con la Bethesda per l’ottimo lavoro svolto col gioco, dall’altra c’è da bacchettare i programmatori.
Quello che non calza dal punto di vista del gameplay invece è spesso la pressione dei tasti. Se state giocando un mago per esempio la pressione del tasto non verrà rilevata dal gioco dopo aver lanciato una determinata magia, ma vi toccherà attendere l’esatta fine dell’animazione precedente per poterne lanciare un’altra. Se invece venite messi a terra o sbalzati in qualsiasi modo potete considerarvi morti o in fine di vita per lo meno: l’animazione che rimette in piedi il nostro personaggio infatti è talmente lenta che nel frattempo il nemico potrebbe uccidervi con un cucchiano… Un altro difetto del gioco, come già detto, è la sua lumonisità: è un mondo fantasy buio, un medievo oscuro. A voi la scelta se giocare col setting di luminosità del monitor ogni volta che vi spostate da dungeon all’aperto, oppure utilizzare una torcia o magie di illuminazione. Ciò che non desiderete mai è spostarvi o combattere di notte perché stiamo parlando di qualcosa che rasenta l’impossibile a meno che non sia un Khajiti, ma anche in questo caso la visuale non migliora di molto. Se invece volete triggare qualche bug invece che imbattervi provate ad avvicinarvi a un qualsiasi NPC e poi entrare nella casa di vostra proprietà: ve lo ritroverete magicamente dentro ma tranquilli: una volta completata la frase troverà la porta da solo.

Signori buon divertimento. Se riusciamo a passare sopra alcuni bug che si spera vengano risolti con future patch e non diamo molto peso al doppiaggio italiano che poteva essere indubbiamente migliore, quello che resta a prescindere da tutto è un gioco talmente vasto, con così tante cose da fare, libri da leggere e trame da seguire in grado da lasciarvi spaesati durante le fasi iniziali, appassionati dopo le prime ore e immersi dopo la prima decina.